Un passo avanti e uno indietro?
Mangiava da solo e ora vuole essere imboccato…
Dormiva da solo e adesso si sveglia e vuole stare con noi…
Faceva la pipì nel water e adesso è tornato a bagnarsi…
Parlava benissimo adesso ha cominciato a balbettare…
Le regressioni dei bambini preoccupano sempre molto i genitori, in realtà prima di parlare di manifestazione di un disagio bisogna prestare molta attenzione al comportamento.
Lo sviluppo del bambino non è lineare e spesso per brevi momenti comportamenti o autonomie raggiunte possono essere “messe in pausa” e poi ritrovate.
Come facciamo a capire se questa regressione deve preoccuparci?
Se questi comportamenti sono persistenti e alterano la vita quotidiana dobbiamo considerare la possibilità che il bambino stia manifestando un disagio per qualcosa che proprio non va.
Se dopo qualche giorno di coccole e attenzioni in più il comportamento rimane dobbiamo cominciare a prestare maggiore attenzione.
Per prima cosa osserviamo il bambino e verifichiamo cosa sta accandeno anche nell’ambiente che lo circonda. Anche l’inizio di un nuovo anno a scuola può portare delle piccole regressioni, ma se non ci sono situazioni particolari correlate si può pensare ad una normale reazione ad un cambiamento.
Cause frequenti di regressioni nei bambini possono:
- un cambiamento importante in famiglia come la nascita di un fratellino, una separazione o divorzio, trasloco in altra città o un lutto
- difficoltà ad affrontare il distacco dal genitore che riprende a lavorare dopo parecchi mesi e per la ripresa del lavoro
- un’esperienza traumatica vissuta in prima persona
Cosa possiamo fare?
- Non rimproverare mai il bambino per questo comportamento
- Ascolta quello che dice e osservalo per capire cosa sta provando e cosa lo preoccupa.
- Non mostrarti in ansia o preoccupata perchè ciò lo renderebbe ancora più insicuro.
- Fagli sentire la tua vicinanza fisica ed emotiva
- Puoi aiutarti con libri che raccontano di situazioni simili
Laddove con questi accorgimenti la situazione non migliorasse o in presenza di situazioni emotivamente complesse da gestire, come quelle viste sopra, chiedi aiuto ad un professioniosta che potrà aiutare te e il tuo bambino a superare questa fase.
Dott.ssa Veronica Cardinale